Ritorna il Furby, il giocattolo lanciato dalla casa di produzione americana Hasbro, che negli anni Novanta aveva già conquistato migliaia di bambini (e genitori) diventando il secondo pet interattivo più venduto al mondo subito dopo il Tamagotchi giapponese.
La vendita di Furby online è cominciata alla fine dell’anno appena trascorso, e già molti store registrano il sold out. Ma che cosa è esattamente il Furby? Per chi non loconoscesse bene, questo gioco è in sostanza un peluche-robot a forma di animaletto caratterizzato da una sofisticata intelligenza artificiale, che gli consente di interagire con il padroncino e apprendere nuove informazioni: così cresce e sviluppa una personalità unica, o comunque fortemente distintiva.
Il segreto delle vendite sul Furby – e delle sue continue e poco riuscite imitazioni approssimative – risiede tutto nella possibilità per i bambini che ci giocano di instaurare un rapporto speciale e non prefabbricato con il proprio animaletto tecnologico. Il nuovo Furby è dotato di occhi LCD che mostrano una risposta al comportamento della persona, ad esempio visualizzano dei cuoricini se il pet viene coccolato.
La lingua nativa del giocattolo è il Furbish, un idioma artificiale plasmato ad hoc dai creatori del pupazzo, che si basa su parole semplici e dotate di sillaba con consonante più vocale. Man mano che si gioca con lui, Furby apprende la lingua del mercato di destinazione: acquistando Furby online occorre quindi accertarsi che sia programmato per l’italiano.
Insieme al Furby è disponibile gratuitamente l’app per Android e dispositivi Apple che contiene un dizionario Furbish – Italiano, il menu con i cibi per nutrirlo e altri strumenti virtuali per migliorare l’interazione con il pet. Un’altra caratteristica che lo contraddistingue sta nel fatto che, posto accanto a un suo simile, è in grado di riconoscerlo come tale e di intraprendere una conversazione insieme a lui.
Una volta risvegliato, il Furby non sta più fermo: apre il becco per parlare, muove le orecchie, si dondola sul punto in cui è appoggiato e cattura l’attenzione del suo giocatore.